Un video-clip dedicato al maggiore dei Maestri contemporanei nel mondo degli artisti di teatro, cinema e televisione. A sua insaputa…è stato il mio mentore e, nonostante non sopporto le strumentalizzazioni, non potevo non scrivere per lui. Oltre a tutte le cose che ci ha lasciato mi ha donato il senso della risata, senza volgarità, senza parolacce. Nella società della demenzialità…un autentico faro.
Ciao Maestro, grazie!
Com’è che faccio a scrivere qualcosa
per te che sei il mio mentore, il maestro,
tu re della risata in versi e prosa,
tu che hai rappresentato l’arte e l’estro.
Com’è che faccio a scrivere di te
la mano stenta mentre il cuore duole
non trovo frasi per chi è stato un re
mi stanno strette tutte le parole.
Com’è che faccio a scrivere per te,
se mentre parlo sento il gusto amaro
di non saperti dire del perché
più scrivo e più mi sento un gran somaro.
Com’è che posso scrivere e mostrare
la mia riconoscenza smisurata
per quante cose mi hai saputo dare
per aver dato un senso alla risata.
Stanotte, sai, quand’è che ti ho parlato
è stato un privilegio ed ho capito
perché di fatto, non te ne sei andato:
ti abbiamo, caso mai, restituito!
All’alba, poi, mia moglie mi ha svegliato
mi ha detto che ridevo e sospiravo
un poco intimorito un po’ appagato.
Le ho detto: ero con Gigi e l’abbracciavo
ardito, consapevole del fatto,
che a me non spetta appieno il paradiso,
perché prima di andare, soddisfatto,
gli ho derubato un ultimo sorriso!